Da Forno di Zoldo si attraversa il torrente Maè in direzione della frazione di Baron. Si lasciano le ultime case seguendo le in- dicazioni dell’Anello Zoldano. Poco dopo il sentiero diventa segnavia CAI n. 531. Lo si abbandona in località casera Col Mar- sang (1290 m) tenendo al bivio la destra per il segnavia CAI n. 532, sono sempre presenti le indicazioni dell’Anello Zoldano. Il paesaggio cambia ed il sentiero sale tra salti di roccia verso la forcella di Col Pelos (1900 m) dove troviamo un secondo bivio.
L’Anello Zoldano prosegue a destra per sentiero incerto sotto le pareti rimanendo in quota fino a Forcella Belvedere. Al bivio, solo per escursionisti esperti, seguendo a sinistra il segnavia CAI n. 533 si attraversa La Porta ed entriamo nel cuore degli Spiz de Mezzodì, questo tratto è più aereo ed impegnativo. Entrambi i segnavia CAI 533 e 532 si riconnettono superate le cime degli Spiz e scendono al Rif. Angelini Sora l’Sass (1588 m).
Lasciato il Rif. Angelini Sora l’Sass (1588 m) si segue il segnavia CAI n. 534, lo stesso dell’Anello Zoldano. Poco dopo si affronta il primo tratto attrezzato dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi necessario per superare alcuni salti di roccia e scendere sulla strada della Val Pramper.
È possibile evitare il sentiero attrezzato seguendo lo stesso segnavia CAI n. 534 ma scendendo verso Forno di Zoldo. In località casera di Mezzodì si taglia nettamente verso sinistra per giungere di nuovo in Val Pramper.
La traccia da seguire è ora la stessa della Tappa 1 fino al Rif. Pramperet (CAI n.523).
Si prosegue per il segnavia CAI n. 514 salendo verso i circhi glaciali dei Van de Zita. Superate le forcelle Nord (2410 m) e Sud (2395 m) il sentiero scende deciso per prati scoscesi. Il tratto non è tecnico ma occorre prestare molta attenzione, soprattutto in caso di terreno bagnato. La seconda giornata si conclude mantenendo sempre il segnavia CAI n. 514 ed arrivando presso il Rif. Pian de Fontana (1632 m).
Dal Rif. Pian de Fontana si riprende il segnavia CAI n. 514 prima scendendo e poi risalendo nel bosco verso la Forcella La Vareta (1704 m). Alla forcella si tiene la sinistra proseguendo in direzione sud-est entrando nella Val Vescovà. Al bivio con il sentiero CAI n. 518 si mantiene il n. 514 che sale per la Val de Nerville verso la oramai sovrastante parete della Schiara.
Questa parte dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi è consigliata solo per escursionisti esperti muniti di kit ferrata. Il sentiero diventa progressivamente più difficile e la traccia più incerta fino ad arrivare alla Forcella del Marmol (2226 m). Da qui parte la ferrata che sale verso il monte Pelf ma si tiene il sentiero di destra che porta verso la cima dello Schiara. Si incontra un secondo bivio, anche in questo caso si tiene la destra, seguendo le creste e NON si scende verso il Bivacco del Marmol (CAI n. 514).
Una volta arrivati alla cima della Schiara (2565 m) si scende per la via ferrata Berti ove è necessario l’apposito materiale da ferrata. Arrivati al bivacco Dalla Bernardina (2320 m) si ha di fronte la magnifica guglia della Gusela del Vescovà. Si segue il sentiero di destra, segnavia CAI n. 503, per scendere fra rocce lungo un ghiaione che si apre progressivamente sul Van de la Sciara. Lasciate le ghiaie si entra progressivamente nel bosco fino ad arrivare al Rif. Bianchet (1250 m).