Da Forno di Zoldo si attraversa il torrente Maè seguendo le indicazioni per il Rifugio Sommariva al Pramperét e al secondo tornante si imbocca la rotabile della Val Prampér.
Proseguendo sulla strada, solo a tratti asfaltata, si supera a destra un piccolo bacino artificiale (1128 m) fino a giungere in Pian de Fòpa (1200 m s.l.m.).
Si continua per la strada con segnavia CAI n. 523 fino a Pian dei Palui (1480m), quindi si prosegue sulla comoda carrareccia che arriva fino alla Malga Prampér (1540m).
In alternativa alla strada, come segnato nella traccia GPX, è possibile percorrere il sentiero non numerato che si distacca dalla strada un chilometro circa dopo la partenza e sale a sinistra nel bosco fino a Pian dei Palui. Da qui si può proseguire per la carrareccia oppure continuare per sentiero (attenzione al possibile guado del torrente) fino a sbucare sul retro di Malga Prampér.
Questo tratto fa parte della Tappa 1, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Direttamente da Forno di Zoldo, in località Baron - Faìn (851 m) si prende il sentiero CAI n. 534 che per prati sale agevolmente fino ai pascoli della Casera di Mezzodì (1349m). Da qui sempre su comodo sentiero, si attraversa il Valon Grant e si giunge in poco meno di 2 ore al Rifugio Sora l'Sass (1588m).
Si prosegue sempre su sentiero CAI n. 534 in direzione del Rifugio Pramperet attraverso il sentiero attrezzato che percorre il Canalone Nord fino a scendere al Pian de la Fopa. Da qui, come per la tappa n.1 su carrozzabile per Pian di Palui, passando per Malga Pramper e infine con sentiero CAI n.523 a Pra de la Vedova e al rifugio Pramperet.
3-3.30 dal Rifugio Sora l'Sass.
Questo tratto fa parte della Tappa 1, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Il sentiero per il Rifugio è quello che dalla Malga Pramper procede direttamente per il segnavia CAI n. 523 che, dopo aver attraversato un’ampia zona ghiaiosa, risale con alcune svolte nel bosco ed esce nell’ampia conca erbosa di Pra’ de la Vedova e in pochi minuti al rifugio Pramperét.
Questo tratto fa parte della Tappa 1, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Lasciato il Rifugio Sommariva al Pramperét si segue il sentiero 514 fino a Portela del Piazedel (2097 m). Da lì, seguendo gli ometti di rocce e tenendo il sentiero 514, si giunge agli splendidi circhi glaciali dei Van de Zità. Superate le forcelle Nord (2410 m) e Sud (2395 m) de i Van de Zità ci si mantiene sul sentiero 514 fino a scendere al Rifugio Pian de Fontana (1.632 m).
Nella discesa al Pian de Fontana prestare attenzione lungo il tratto ripido e leggermente esposto che ci porta fino al rifugio.
Tappa che non presenta difficoltà tecniche, fino a metà/fine giugno possibilità di trovare ancora neve sui versanti nord dei Van de Zita.
Questo tratto fa parte della Tappa 2, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Lasciato il pianoro di Pian de Fontana si scende verso la Val de i Ross. Superato il torrente, al bivio si segue a destra il sentiero 514 fino a raggiungere la forcella La Varetta (1704 m) nelle cui vicinanze si trova l’omonima casera, ora adibita a bivacco.(a destra sul sentiero 536 è possibile continuare sulla variante Casera La Varetta & Casera Vescovà).
Da qui con un tratto in leggera discesa traversiamo a sud est entrando nella Val Vescovà e raggiungiamo un bivio, dove tenendo la destra prendiamo il sentiero 518 che scendendo rapido nel bosco ci porta fino alla radura del Rifugio Bianchet.
Questo tratto fa parte della Tappa 2, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dal rifugio Pramperet, per sentiero CAI n. 514 passando per la Forcella de Zità Sud, si percorre il Van de Zità, ai piedi della Talvena, fino al Rifugio Pian De Fontana (1632m). Da qui si prosegue, come per la tappa n.2 fino alla Forcella La Varèta.
Giunti a questo punto si svolta a destra seguendo il sentiero CAI n. 536.
Si passa la Casera La Vareta e si raggiunge Casera Vescovà a quota 1862m. Sempre seguendo il medesimo sentiero si perde progressivamente quota fino a raggiungere il Rif. Bianchet (1425m).
Questo tratto fa parte della Tappa 2, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dal Rifugio Bianchet seguiamo il sentiero 503 che in 2 ore (9 km) ci fa percorre la Val Vescovà e scendere fino alla Val del Cordevole in località Pinei.
Qui dobbiamo seguire per un breve tratto la strada regionale 203 Agordina, solo 1,2km di asfalto prima di immergerci in uno dei luoghi più selvaggi del parco. Nei pressi della località La Muda (possibile pranzo presso il Ristoro San Martino) attraversiamo il cordevole sul ponte pedonale che ci porta in località Agre.
Questo tratto fa parte della Tappa 3, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Pur trattandosi di luoghi di grandissimo fascino, tali itinerari vanno oltre la normale pratica escursionistica, rendendo il gruppo dolomitico de I Monti Del Sole difficilmente attraversabile.
I terreni insidiosi e franosi, le tracce quasi inesistenti e la lontananza da qualsiasi punto di riferimento e di soccorso li rendono appannaggio di escursionisti con una specifica preparazione, con un ottimo senso dell'orientamento e padronanza alpinistica su tratti estremamente pericolosi. Da segnalare la numerosa presenza di zecche.
BIVIO Agre - Pian Falcina
5:00h
18.2km
+760mt
-810mt
Alla fine del ponte prendiamo la sinistra e seguiamo le indicazioni della Via degli Ospizi (a destra si prende la variante nord per l'aggiramento dei Monti del Sole).
È da fare molta attenzione a mantenersi sul sentiero principale senza lasciarsi ingannare da bolli rossi utilizzati per segnalare le tracce utili alla manutenzione della linea elettrica.
Attraverseremo numerosi valli laterali, passeremo sotto ad una cascata (attenzione, scalini scavati nella roccia e cordino di sicurezza presenti) faremo un breve guado nei pressi della Val Fagarè fino ad arrivare in località San Gottardo.
Da qui prendendo il Sentiero delle Chiesette pedemontane risaliamo il colle fino in località Rosse Alte per poi ridiscendere verso la Strada Provinciale della Valle del Mis. Da qui seguiamo le indicazioni per la Valle del Mis fino a raggiungere il Punto Ristoro con Pernotto del Pian Falcina.
Questo tratto fa parte della Tappa 3, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Da Pian Falcina proseguiamo sulla strada che si addentra nella valle e dopo 8.8 km si arriva in località Titele, in prossimità di un ponte sulla sinistra.
Percorriamo il ponte e proseguiamo sulla strada sterrata fino all'abitato di Pattine.
Questo tratto fa parte della Tappa 4, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dall'abitato di Pattine iniziamo a seguire il sentiero numero 802. Da qui inizia la salita prima sostenuta e poi più dolce una volta arrivati nella radura di Casera Vallon.
Si prosegue sempre per il sentiero 802 per le ampie radure della Val de Menegaldo fino a raggiungere il Bivacco Campotorondo che può essere utilizzato come rifugio di emergenza in autosufficienza con 12 posti letto.
Suggeriamo però di procedere fino a Forcella Pelse (1847 m), per poi scendere nel magnifico altopiano dei Piani Eterni e raggiungere la Malga Erera Brendol che previa prenotazione può ospitare per cena e pernotto sul bivacco invernale.
Questo tratto fa parte della Tappa 4, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dal Bivacco Campotorondo si prosegue fino a Forcella Pelse (1847 m), per poi scendere nel magnifico altopiano dei Piani Eterni e raggiungere la Malga Erera Brendol che previa prenotazione può ospitare per cena e pernotto sul bivacco invernale.
Questo tratto fa parte della Tappa 4, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dalla Malga Erera si prende il sentiero CAI 851 che sale sul lato sinistro del Fosso di Brendol fino ad arrivare alla Forcella dell'Omo (1983 m.s.l.m.).
Qui inizia il tratto più impervio di tutto il trekking con 2 km da percorrere in costante esposizione dove passo sicuro e assenza di vertigini sono fondamentali.
Il sentiero diventa una traccia sempre più stretta dove non è consentito il minimo errore.
Nella stagione estive fare attenzione all'erba alta che diventa altro fattore di pericolosità.
Circa a metà di questo percorso esposto si trova anche un tratto in salita con delle corde fisse per agevolare il superamento di un salto roccioso. Non si tratta di una via ferrata ma di una decina di metri di corda fissa dove potersi assicurare.
Al termine delle tratto più esposto il sentiero 851 si incontra con l'806 che sale dal fondovalle e si raggiunge il pianoro di Casera Cimonega (Possibile ricovero di emergenza, 300 metri più in alto il Bivacco Feltre - Walter Bodo può essere un buon punto di pernotto con acqua nelle vicinanze).
Da lì si sale verso Ovest su deboli tracce lungo il ripido pendio che porta alla sella erbosa del Col dei Bech (1960 m).
Da qui si scende lungo il panoramico sentiero dei Caserin, segnavia CAI 801, fino a quota 1750 m dove si riprende progressivamente a salire fino all’intaglio che divide le due vette del Sass de Mura, dove generalmente si trova dell’acqua.
Superati alcuni salti di roccia con passaggi attrezzati si giunge sul Pass de Mura (1867 m) che interrompe il sentiero dei Caserin e apre una vista maestosa sulla val Alvìs e sulla conca di Néva. Da qui si scende rapidamente al rifugio Bruno Boz.
Questo tratto fa parte della Tappa 5, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Si lascia l'altopiano carsico dei Piani Eterni scendendo per sentiero CAI n. 802, con possibilità di scegliere una variante più ripida e breve denominata Porzil.
Al termine della strada forestale si arriva in fondo alla Val Canzoi, dove si prosegue a sinistra per comoda strada sterrata (CAI n. 806) fino ad incontrare le indicazioni per Malga Alvis (CAI n. 811). Da qui si sale obbligati nel bosco per via unica prima su strada sterrata poi su sentiero con pendenza mai eccessiva.
Arrivati sulla bella conca di Alvis, dove è possibile sostare presso la malga e il bivacco, si prosegue per tornanti fuori dal bosco verso il Passo di Alvis (1880 mt) e da qui per breve discesa si giunge al rifugio Boz (1718 mt).
Questo tratto fa parte della Tappa 5, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dal rifugio Boz si segue il segnavia CAI 801 in direzione del Passo Finestra. Qui, guardando a destra, si seguono le tracce che conducono alla cresta del monte Zoccarè Alto prima e al Sasso Scàrnia poi (breve tratto aereo).
Aggirato il versante meridionale del Sasso Scàrnia si incontra sulla sinistra il sentiero che scende verso forcella Scarnia. Al bivio si riprende a salire su un buon tracciato fino a conquistare la sella in prossimità del monte Ramézza (2250).
Da qui, attraverso la suggestiva "Piaza del Diaol", si giunge al Passo Piétena percorrendo una zona della Riserva Integrale.
Terminato il percorso all’interno della Riserva si riprende la mulattiera militare che conduce attraverso la Busa delle Vette al rifugio Giorgio dal Piaz.
Questo tratto fa parte della Tappa 6, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Dal rifugio Dal Piàz seguiamo la traccia sul prato in direzione del fondovalle che si ricongiunge più avanti con la mulattiera che parte dal rifugio stesso, segnavia CAI 801.
Varie evidenti scorciatoie permettono di accorciare il percorso senza andare a seguire la mulattiera integralmente, in particolare a quota 1800 mt sulla sinistra parte una traccia che in discesa permette di evitare il lungo tragitto che la strada compie verso nord ovest. La traccia si suddivide poi in una più alta che passa per la cresta leggermente esposta, mentre quella più bassa non presenta esposizione.
A quota 1634 mt prestare attenzione al cartello del sentiero che sulla destra abbandona la mulattiera e prosegue per prato e poi si addentra nel bosco.
Arrivati all'abitato di Croce d'Aune (2-2:30h circa) si seguono le indicazioni dell'Alta Via 2 con cui condividiamo il percorso e prendiamo il sentiero che verso est ci porta in falsopiano fino alla località Stalle Norcenadego dove puntiamo verso sud fino a raggiungere i prati del Paradìs.
Qui imbocchiamo la strada sulla destra che diventa asfaltata e ci porta nei primi centri abitati fino a raggiungere Norcen. Da qui seguendo la segnaletica scendiamo fino a Pedavena, per raggiungere Feltre è poi possibile affidarsi ai mezzi pubblici o percorrere la rete di ciclabili che portano fino al centro città segnata sulla traccia GPS.
Questo tratto fa parte della Tappa 7, scopri cosa potrai vedere lungo il percorso.
Ci teniamo che questa esperienza venga vissuta con soddisfazione e sicurezza da tutti gli escursionisti che si mettono in cammino, questi i requisiti per poterla percorrere:
saper leggere una mappa e orientarsi in ambiente montano
saper superare tratti esposti e con brevi tratti attrezzati
essere adeguatamente allenati per superare distanze e dislivelli importanti