La Gùsela


Il monolite simbolo di Belluno

Simbolo della città di Belluno, la Gusela del Vescovà si staglia su un terrazzino ai piedi della cima della Schiara.

“Piccola, ma arditissima guglia, ben visibile dalla Val Belluna ma anche dall’Alpago, da molti punti dell’Agordino, dalla Marmolada, ecc. Benché alta solo 40m, si impone per la purezza delle linee e per l’isolamento in cresta, sull’orlo di un grandioso precipizio. È il più singolare gioiello del gruppo ed il simbolo per eccellenza dell’alpinismo bellunese”

definizione della Gusèla fatta dal grande Piero Rossi nella sua guida ‘Schiara’ della collana ‘I monti d’Italia’ edita da CAI.TCI nel 1982.

Il nome “gusèla” (ago nel dialetto bellunese) è probabilmente stato coniato sul versante agordino ed è quello più in uso, tuttavia questa guglia ha un altro bel nome valligiano, d’origine bellunese, di Pónta de Priéta o Pónta de la Priéta (in bellunese piccola “pria”, ovvero pietra cote, usata per affilare le falci).

Ottone Brentari, che compilò le prime guide alpinistiche del Veneto e Trentino (anni 1880 – 1890), riporta nella sua guida ‘Guida storico – alpina di Belluno-Feltre – Primiero – Agordo e Zoldo’ :
… la città è difesa dai venti settentrionali da un’ampia cinta rocciosa, nella quale si alza al cielo, ardita come un minareto, la curiosa Gusella di Vescovà, detta anche Prieta…

Per la popolazione bellunese, quel singolare ago roccioso è rimasto per lungo tempo qualcosa da ammirare alzando la testa e sul quale fantasticare.
Solo nel 1909 il primo serio tentativo della sua conquista sancì il passaggio ai fatti. Nel luglio di quell’anno alcuni ufficiali del 7° Reggimento Alpini raggiunsero la forcella tentando, con una rudimentale scala, di superare il primo tratto. Purtroppo il tentativo fallì, ma non si spense il desiderio di conquistare quella cima, tanto che a Belluno venne addirittura istituito un comitato per promuovere la conquista dell’inviolata guglia.

A quel primo tentativo partecipò anche il S. Tenente Arturo Andreoletti, già noto nel mondo dell’alpinismo per alcune sue importanti ascensioni, tra le quali la prima italiana alla Sud della Marmolada e la magnifica grande prima sulla parete nord dell’Agner.
Motivato dal fascino dell’impresa incompiuta, dai tanti sostenitori e dalla partecipazione di Francesco Jori (altro grande alpinista con il quale conquisterà in seguito la parete settentrionale dell’Agner), decise di dare il secondo assalto alla Gusèla.
Alle 13:30 del 14 settembre 1913 da Belluno fu avvistato il garrire del tricolore issato sulla sommità della Gusèla de Vescovà: l’inviolabile cima era stata conquistata.

Lo scrittore Dino Buzzatti

Pure Dino Buzzati, scrittore di origine bellunese e grande amante del gruppo della Schiara guadagnò la vetta di questa guglia e si espresse a riguardo:

“Quelli che vanno su a Cortina di solito passano per Belluno con una furia tale, manco si fermano a prendere un caffè, manco levano per un istante gli occhi a guardare lo Schiara con la sua immortale Gusèla”

 

Info utili

UGO NERI – FRANCO FIABANE ‘La Gusèla del Vescovà’ ed. Lib. Mezzaterra 1985

Guida dei Monti d’Italia – Schiara di Piero Rossi -1981

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