California e le miniere di Vallalta


La corsa all’oro in Val del Mis

Dell’esistenza di siti d’interesse minerario nel comune di Gosaldo si è a conoscenza da tempi antichissimi, si presume già in epoca romana, ma lo sfruttamento di tali risorse ebbe rilievo solo sotto il dominio veneziano.
Nella zona della Vallalta le prime ricerche ed estrazioni del cinabro (solfuro di mercurio) risalgono al 1740, per concessione della Serenissima. Probabilmente con estrazioni a cielo aperto, il minerale veniva poi trasportato a dorso di mulo filo a Murano, dove si procedeva alla distillazione e al successivo utilizzo per la produzione del vetro. Gli alti costi di trasporto, dovuti ai lunghi e impervi tragitti che la materia prima doveva percorrere, non permisero uno sviluppo sostanziale dell’area fino al 1854, anno in cui grazie la realizzazione della galleria O’Connor fu finalmente scoperta la presenza di un ricco filone di minerale di mercurio naturale.

Forte dei positivi risultati ottenuti e della certezza di una produzione duratura nel tempo, la Società Montanistica Veneta diede il via alla realizzazione di forni per la distillazione del cinabro, permettendo una rapida crescita del benessere nella zona e arrivando all’impiego di circa 200 persone solo in ambito minerario, oltre ad un gran numero impegnati in attività di servizio.
Ci fu inoltre un notevole progresso nelle tecnologie minerarie adottate, le quali portarono all’invenzione di un particolare forno a condensazione, che con il nome di “forno di Vallalta” divenne famoso nella storia della metallurgia. Il momento di massimo sviluppo si ebbe tra gli anni ’60 e ’70 dell’800, quando queste miniere erano tra le prime 10 a livello europeo per la qualità di mercurio.

Numerosi borghi nelle vicinanze delle miniere videro un notevole sviluppo, ma la storia a livello economico e sociale più interessante è senz’altro quella di California del Mis.
Nato nella seconda metà dell’ottocento attorno alla locanda “alla California”, mantenne questo toponimo con il chiaro riferimento allo stato americano, in quanto sviluppatosi grazie ad una vera e propria “corsa all’oro”, indotta dai miraggi di facili guadagni derivanti dal sottosuolo e da molte altre attività collaterali.
California divenne in breve tempo una località frequentatissima, tanto che la locanda di minatori divenne in breve tempo un elegante albergo con ristorante.
Parallelamente, a partire dal 1921, nasceva un sistema di trasporti efficiente: una bella strada che si dipartiva dalla Provinciale della Valle del Mis permetteva un facile accesso anche ai trasporti pubblici, così, di pari passo con il crescente progresso della zona, vennero edificate nuove case e California divenne un importante crocevia montano, famoso in tutta la Valbelluna.

Conseguentemente a mancati introiti e alcuni tragici incidenti, le miniere di Vallalta vennero definitivamente chiuse nel 1963. Con l’abbandono delle miniere, California accusò senz’altro un duro colpo sotto l’aspetto economico, tuttavia la sua crescita, parimenti a quella degli altri borghi sparsi nella vallata, era ad un punto tale da poter garantire il mantenimento delle popolazioni residenti nell’alta Valle del Mis. Purtroppo la tragica e disastrosa alluvione del 4 novembre 1966 spazzò via ogni speranza di imprenditori, commercianti e valligiani di mantenere vivi quei luoghi. L’alluvione, che distrusse gran parte dell’Agordino, non lasciò di California che il ricordo di qualche anziano e un insieme di ruderi.

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