Tappa 3


Sui vecchi sentieri dei minatori

Miniere della Val Imperina - Roberto De Pellegrin
Tappa 3

Rifugio Bianchet – Miniere Val Imperina

variante Rifugio Bianchet - Pian Falcina
  • 7:00
    ESTIMATED TIME
  • 19.6km
    DISTANCE
  • 600mt
    TOTAL CLIMB
  • 1300mt
    TOTAL DESCENT
Numeri utili
Rifugio Furio Bianchet+39 335 6446975+39 0437 669226Ostello Valle Imperina+39 0437 482055+39 379 110 4390 Numero per emergenze112
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Un cammino che attraversa luoghi dimenticati, dove la natura si riprende spazi che un tempo erano abitati e vissuti. Si parte dal Rifugio Bianchet, scendendo lungo la Val Vescovà sul sentiero CAI 503, un tratto dolce e ombreggiato, dove il bosco si fa denso e il suono dell’acqua accompagna ogni passo.

Raggiunto il fondovalle, un breve tratto sulla strada della Stanga ci accompagna fino a La Muda, dove un ponte pedonale attraversa il Cordevole. Tenendoci il torrente sulla destra, si raggiungono le vicinanze di Torner, e si attraversa nuovamente il Cordevole, per poi tornare indietro di pochi minuti sulla strada principale, fino a trovare l’imbocco del CAI 541, sulla sinistra. Da qui si imbocca un’antica strada militare, una stele spezzata datata 1915 spunta tra i cespugli, come una voce che affiora dal passato.

La salita ci conduce a Roit, un piccolo borgo quasi del tutto abbandonato. Le case in rovina raccontano di vite dimenticate, e il silenzio qui è spesso, profondo. Si prosegue sul sentiero CAI 541A, scendendo fino a un bivio. Abbandonando da qui ogni segnavia per seguire una traccia non tabellata fino a raggiungere Noach, altra presenza silenziosa di un tempo che fu.

L’ultimo ponte sul Cordevole ci riporta nella Valle Imperina, un luogo carico di storia e fatica. Qui si estraeva il rame già in epoca romana; nel Quattrocento i documenti ne raccontano l’importanza; nel Novecento l’attività mineraria era all’apice. Si possono ancora visitare gallerie, forni fusori, e una mostra che restituisce voce a minatori e ingegneri. L’Ostello, ricavato da un edificio del XVIII secolo, un tempo dormitorio per operai, accoglie oggi i viaggiatori stanchi ma pieni di stupore.

Descrizione tecnica

Dal Rifugio Bianchet seguiamo il sentiero 503 che in 2 ore (9 km) ci fa percorre la Val Vescovà e scendere fino alla Val del Cordevole in località Pinei. Qui dobbiamo seguire per un breve tratto la strada regionale 203 Agordina, solo 1,2km di asfalto prima di immergerci in uno dei luoghi più selvaggi del parco. Nei pressi della località La Muda (possibile pranzo presso il Ristoro San Martino) attraversiamo il Cordevole sul ponte pedonale che ci porta in località Agre.

Dal bivio di Agre risaliamo il fiume fino a raggiungere un secondo ponte che attraversandolo ci fa raggiungere la località Torner. Da qui seguiamo inizialmente il sentiero 541, fino al bivio con il sentiero 541a, che imbocchiamo. Lo percorriamo interamente fino ad arrivare a Cancellade. Proseguiamo poi sulla strada asfaltata, prima su via delle Cancellade e poi su via Noach, attraversando l’abitato di Noach. Infine raggiungiamo il ponte che ci conduce al centro minerario della Valle Imperina e all’ostello della gioventù dove si ha là possibilità di passare la notte.

Rifugi e punti di appoggio

Cosa cercare lungo il percorso