Grosso Filippo


Io con l’Orso della Sofia

Una bellissima esperienza vissuta in solitaria.

Il mio viaggio comincia innanzitutto nella mia mente circa quattro mesi prima del giorno che mi ero prefissato per la partenza che sarebbe stata in agosto. Rapito un pò dalle immagini affascinanti dei luoghi di passaggio dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi, ma anche dalla volontà di fare un viaggio in solitaria con un po’ di sano spirito di avventura. I luoghi li conosco già quasi tutti ma ho ora la possibilità di unire varie escursioni fatte nel tempo in un’unica ed affascinante traversata: L’Alta Via Dolomiti Bellunesi. Quindi, mi informo, il più dettagliatamente possibile su sentieri e dislivelli e creo le mie tappe, con eventuali varianti. Prenoto anche le strutture che mi ospiteranno per i pernottamenti e soprattutto spero nella clemenza del meteo! Quello che segue è il diario del mio viaggio, non una indicazione dettagliata per i prossimi frequentatori…

 

Lunedì 9 agosto 2021. Ospitato da un amico a Pralongo, parto alla volta di Forno. Prima tappa d’obbligo il caffè al Fornel: la giornata parte alla grande! Opto per salire al Rifugio Sora al Sass da dove mi godo il panorama stupendo su Castello di Moschesin e San Sebastiano sorseggiando una bella birra fresca. Ritorno a valle lungo il sentiero attrezzato e mi congiungo al sentiero che di solito percorre la navetta verso la Malga Pramper: c’è un gran via vai di persone, d’altra parte è la settimana di Ferragosto. Proseguo però direttamente verso il Rifugio Sommariva Pramperet e una volta arrivato mi godo il meritato relax circondato da avventurosi ragazzi stranieri che stanno ultimando l’Alta Via Numero 1. Un bel tramonto e un bel grappino, mi indicano che è già ora di andare a letto. Domani si ricomincia subito!

Martedì 10. Riparto verso le valli glaciali dei Van de Zita. L’aria è bella fresca ma da sopra si apre un panorama mozzafiato sul Pelmo con il suo immancabile cappello di nuvole. Dalla forcella scendo verso il Rifugio Pian de Fontana; una piccola pausa e poi via verso il Bianchet. In un torrente c’è un insolito cumulo di neve, sembra un ponte! Arrivo in una spiaggia di erba con sdrai e panche: è il prato antistante il Rifugio Bianchet gestito da Enzo e Sonia. Una doccia de-faticante e poi si passeggia un pò attorno al rifugio. La mancanza della connessione internet fa si che possa leggere tutte le riviste. Una cena con due signore ospiti del rifugio, due chiacchiere, un paio di grappe… che piacevole serata! È questo il valore aggiunto dell’ospitalità di montagna: che non sei mai solo.

Mercoledì 11. Il cammino riprende percorrendo l’infinita mulattiera all’ombra dei faggi che porta alla Statale agordina. Decido di saltare la parte “degli ospizi” ed invece visito le parte iniziale della Val de Piero guadando il Cordevole in un punto sicuro, con minore flusso d’acqua. Gli scarponi si sono un pò bagnati ma mi ritrovo ora direttamente nel sentiero che porta verso il Mis. Arrivato nel tardo pomeriggio all’Area camping della Val Falcina con l’aiuto di Daniele, gestore del posto, allestiamo una tenda fornita dagli sponsor dell’Alta Via. La cena è eccezionale, con prodotti del posto. Poi chiacchierando con Lucia, la gestrice del campeggio, si arriva a scoprire che non solo è originaria della mia zona ma pure parente di un caro amico. Quel che si dice, “piccolo il mondo!”

Giovedì 12.  Si riparte, a bomba! Un saluto all‘“Orso delle Cascate della Sofia” e dopo una lunga strada con molte gallerie scavate nella roccia lungo il torrente Mis arrivo a Mori e Pattine. Sono posti dove si ha l’impressione che sia montagna dimenticata, ma resta sempre estremamente affascinante! Un lungo sentiero in un sottobosco afoso mi porta ai Piani Eterni… ed infatti arrivarci è stato veramente eterno! Mi accoglie la signora Novella della Malga Erera ed i suoi due aiutanti. Con altri ospiti del posto si parla di lupi e di cervi. Anche qui la mancanza di connessione dà invece importanza alla comunicazione con gli altri! Un bel piatto di risotto e formaggio mi ristora ma nella notte silenziosa l’ululare dei lupi è un pò inquietante…

Venerdì 13. Al mattino riprendo il viaggio dopo una buona colazione. Al passaggio verso la casera Brendol mi ferma però Marco, speleologo del posto. Mi chiede: “Sior, beveo un cafè ?” . Al caffè, si sa, non si rinuncia mai,  soprattutto se accompagnato da un giro di grappa aromatizzata, sempre offerta dal buon Sig. Marco.  Non manca ora l’energia per ripartire energia verso la Val Canzoi, dato che il passo dell’Omo è attualmente impraticabile. Lungo il sentiero 806 mi porto in ambiente molto severo, tipico delle Vette Feltrine. Percorro il “Troi dei Caserin” ed arrivo al Rifugio Boz. Non immaginavo però che la serata che mi aspettava qui si rivelasse inaspettatamente divertente: ci sono infatti tre ragazzi che mi invitano a fare il quarto per una infinita partita a scopa, condita da chiacchiere di esperienze montanare, da buon cibo per cena e da tante birre… Dopo una sera così “croccante” domani sarà molto dura!

Sabato 14.  Lasciati i compagni di carte si parte per la traversata delle Vette. Fatto lo Scarnia (il pezzo più esposto) e tutto un saliscendi in un ambiente… indescrivibile! Dalla piazza del Diaol passo alla “Busa de Pietena” ed arrivo così a quelle che sarà l’ultimo pernottamento del mio viaggio: il Rifugio Dal Piaz dove la leggendaria pizza di Mirco mi fa riprendere dalle fatiche della giornata. Cala la sera, un pò nuvolosa e dopo abbondante cena chiacchiero un pò con un ragazzo che ha portato la figlia  di 4 anni a dormire in bivacco. Nel frattempo arriva altra gente del posto. Hanno fatto tanta strada di sera solo per bere una birra al rifugio! Tra di loro ci sono dei ragazzi della Valle di Lamen che mi danno buone informazioni per altre possibili future escursioni da fare nella zona.

 

Domenica 15. È finita! Si parte per Feltre, dove un amico mi aspetta. Il bottino finale sono la spilla dell’Alta Via Dolomiti Bellunesi e la maglietta, sempre dell’Alta Via, per mio nipote. Il bilancio finale? Tante camminate in solitaria ma anche tanta compagnia e convivialità trovata in tutti i posti di ristoro. Fatica e spensieratezza, questo è un pò lo spirito semplice di chi va in montagna!

Grosso Filippo
Provenienza: Italy
Club alpino: CAI Mirano
Data di partenza: 09/08/2021
Giorni di trekking: 6