Tappa 4


Salita ai Piani Eterni

Piani Eterni - Lorenzo Kleinschmidt
Tappa 4

Miniere Val Imperina – Malga Erera

variante Pian Falcina - Erera Brendol
  • 7:45
    ESTIMATED TIME
  • 18.5km
    DISTANCE
  • 1720mt
    TOTAL CLIMB
  • 570mt
    TOTAL DESCENT
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Un percorso nel cuore di in una montagna abbandonata, con dei tesori da scoprire.
Si parte dalle Miniere della Valle Imperina, un tempo fulcro dell’estrazione del rame, oggi luogo sospeso dove pietra, legno e ruggine raccontano di un’epoca industriale ormai chiusa.

Il sentiero risale il bosco fitto, dove il rumore dell’acqua accompagna il cammino. Poi la vegetazione si dirada e si raggiunge Forcella Franche, uno stretto varco tra i monti. Da qui lo sguardo si apre su un paesaggio più severo, ampio e solitario.

Il percorso prosegue su una vecchia strada che ci racconta dell’intensa vita che aveva la valle al tempo delle miniere, una “corsa all’oro” tale da battezzare con il toponimo di California questi luoghi.

Negli anni 60 la loro chiusura ha lasciato spazio alla natura che si sta riprendendo i borghi una volta abitati.

Lasciati i resti di questi abitati ritorniamo in quota raggiungendo i Piani Eterni.

I piani eterni, una prateria a 1700 metri di quota

I Piani Eterni sono un mondo a parte, una prateria a 1700 metri di quota, dove mucche e cavalli al pascolo si mischiano con cervi, mufloni e camosci che scendono dalle cime che coronano questo ambiente unico.

Vi lasciamo con le parole di un profondo conoscitore delle Dolomiti Bellunesi, Giuliano Dal Mas,  che così li descriveva sull’Amico del Popolo del 4 luglio 2019

I Piani Eterni sono un mondo a parte, una prateria a 1700 metri di quota, dove mucche e cavalli al pascolo si mischiano con cervi, mufloni e camosci che scendono dalle cime che coronano questo ambiente unico. I Piani Erera-Brendol sono certamente fra i luoghi più suggestivi e amati del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e del comune di Cesiomaggiore: ciò è dovuto alle caratteristiche naturali di un altopiano che si trova a una quota di poco superiore a 1700 metri, ma anche al secolare lavoro dell’uomo e alla presenza del bestiame nella buona stagione: alla fine dell’800 nell’area delle due malghe pascolavano infatti oltre 500 bovini e un numero imprecisato di ovini e suini. Un luogo magnifico da conservare in tutta la sua naturalità, anche per  gli aspetti legati all’uomo, come i rustici delle casere e delle stalle. Un luogo che pare sospeso sopra la terra, a contatto col cielo, ove il verde dell’altopiano leggermente declinante verso sud si trasforma nel verde più cupo del pino mugo, nel verde della vegetazione a cespuglio, nel grigio, nel bianco delle rocce che ricoprono quello strano mondo dei Piani Eterni che confina coi Piani Erera.

Descrizione tecnica

Dal complesso minerario della Valle Imperina (610 m.s.l.m.) si risale il bosco seguendo il sentiero CAI 543, attraversando la Valle di Bordina fino a raggiungere Forcella Franche (1833 m.s.l.m.), valico erboso con ampie vedute. Da qui si scende lungo il CAI 561 in direzione di Titele, alpeggio a quota 1460 m circa. Il sentiero, meno frequentato, richiede attenzione in alcuni tratti. Si prosegue in discesa su mulattiera fino al ponte che attraversa il fiume Mis.

Percorriamo il ponte e proseguiamo sulla strada sterrata fino all’abitato di Pattine (980 m.s.l.m.) dove iniziamo a seguire il sentiero numero 802. Da qui inizia la salita prima sostenuta e poi più dolce una volta arrivati nella radura di Casera Vallon.

Si prosegue sempre per il sentiero 802 per le ampie radure della Val de Menegaldo fino a raggiungere il Bivacco Campotorondo che può essere utilizzato come rifugio di emergenza in autosufficienza con 12 posti letto.

Suggeriamo però di procedere fino a Forcella Pelse (1847 m.s.l.m.), punto più alto della tappa, per poi scendere nel magnifico altopiano dei Piani Eterni e raggiungere la Malga Erera Brendol che previa prenotazione può ospitare per cena e pernotto sul bivacco invernale.

Rifugi e punti di appoggio

Cosa cercare lungo il percorso