Le maiolère


Le casère a gradoni

Scendendo dalle Vette feltrine, nell’ultima tappa dell’Alta Via, incontrerete tipiche strutture in muratura conosciute con il nome di maiolère, ricordo dei vecchi tempi in cui le terre alte erano vissute e curate dai pastori.

Al di sopra dei 6-700 metri di quota, in quella che era la fascia del pre-alpeggio un tempo ricca di pascoli, dagli insediamenti rurali permanenti si passa gradualmente a quelli temporanei, ovvero stalle e semplici abitazioni, utilizzate prevalentemente nel periodo primaverile, prima di portare i bovini alle malghe. Attraverso i pascoli delle Camogne e dei Paradìs troviamo stalle a gradoni, di impronta germanica, caratterizzate da spioventi molto inclinati originariamente coperti a paglia fissata con delle lastre. In questo tipo di costruzioni, al pianterreno vi era la stalla e sopra il fienile a cui si accedeva dal retro, sfruttando il pendio della montagna.

Più tipica dell’area pedavenese, con la medesima finalità, è invece la maiolèra, costituita da due edifici dal diverso orientamento: la stalla e la casèra. Quest’ultima, ad un unico ambiente, era dotata di larìn, focolare per il riscaldamento e la preparazione dei cibi. La copertura, inizialmente in lastre di pietra, venne progressivamente soppiantata da quella in coppi. Sopra la stalla, seminterrata e realizzata in muratura, si estendeva il fienile, aperto ma protetto da tavolati per consentire la circolazione dell’aria. In alcuni casi questi due edifici erano fusi: al piano terra vi erano casèra e stalla con ingressi distinti, e in quello superiore, accedendo dal retro, il fienile. Il foraggio che vi veniva sistemato era falciato nell’attiguo pascolo dove erano anche le caratteristiche méde (grandi covoni).

Info utili

Altre curiosità e brevi itinerari locali si possono trovare in questo interessante opuscolo realizzato dal Comune di Pedavena.

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